IL NUOVO LOGO DELL'ITALIA...è DAVVERO TRA LE COSE PIU' BRUTTE D'ITALIA!

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In questi giorni è stato presentato il LOGO che rappresenterà l'Italia nel mondo. Ed è per questo motivo che questo Blog andrà un attimo OFF-TOPIC , visto che è nato per "denunciare" gli orrori d'Italia ma dal punto di vista urbanistico e archietettonico. Ma siamo sicuri che i nostri visitatori ci scuseranno, ma questo nuovo LOGO è veramente un ORRORE!!! E noi lo vogliamo far sapere a tutti!
VOTATE IL SONDAGGIO CHE TROVATE IN ALTO NELLA PARTE SINISTRA DEL BLOG!


Tratto dalle agenzie di stampa...
"L'Italia ha il suo logo per competere efficacemente sui mercati globali". Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega per l'Editoria, Ricardo Levi, ha presentato il nuovo "Logo Italia" insieme al premier uscente Romano Prodi e al vicepremier Rutelli. I progetti sono stati esaminati da una commissione presieduta dal consigliere Andrea Mancinelli. "Siamo stati supportati da personalità - ha evidenziato Levi -, che ci assisteranno anche nella definizione della strategia di comunicazione, composto da Laura Biagiotti, Gianpaolo Fabris, Anna Martina, Andrea Pininfarina e Umberto Paolucci". Il marchio "gioca soprattutto sulle prime due lettere del nome Italia - spiega -: la "i" minuscola classica (con il puntino rosso) e la "t" verde dalle linee arrotondate di fantasia, suggeriscono l'immagine di un Paese vario; il carattere "futura" delle altre lettere della parola puntano a rigore e modernità".
Ed ancora...
Non c'era, per questo, il Made in Italy? - "Il Made in Italy va benissimo, ma ultimamente era vissuto come una rendita di posizione. E poi non bisogna ignorare la necessita' di un marchio declinabile su esperienze non solo limitate al lusso, al design, alla qualita' della vita. Che pure sono fattori fondamentali. Io, ad esempio, sono molto affezionato al concetto dell'high quality of life. Le esigenze pero' sono piu' ampie, e di questo e' stato tenuto conto al momento della selezione dei 54 progetti proposti". - Per curiosita', cos'era stato proposto? - "Le posso dire che i primi ad essere scartati sono stati i piu' banali. A partire da quelli che puntavano tutto sul Tricolore". - Scelta che altri non hanno fatto. - "Guardi, per giudicare questo logo bisogna calarlo nel gruppo dei vari marchi nazionali degli altri paesi europei. Lasciano tutti a desiderare, a parte lo spagnolo. Il Sole di Miro' e' bellissimo. Gli altri molto meno. I meno belli sono quellibasati sulla bandiera nazionale, a partire dai marchi di Germania, Francia e Regno Unito. E poi non si deve dimenticare una cosa". - Cosa? - "Che il Tricolore noi lo conosciamo, perche' siamo in Italia. All'estero non e' cosi'. Inoltre il bianco-rosso-verde poteva portarci ad essere confusi con il Messico o l'Ungheria". - Un effetto controproducente. - "Lo stesso per lo Stivale. Noi in fondo siamo gli unici a collegare l'idea dello Stivale al nostro paese. Discorso simile per gli altri marchi basati, che so, su cuori o 'I love Italy'. Anche questi troppo banali. Di cuori e Love in giro c'e' l'inflazione".

Ed ora dopo aver letto tutto ciò sarete pronti a vedere il NUOVO LOGO CHE RAPPRESENTERA' L'ITALIA NEL MONDO...




Certo che è strano visto che i membri della giuria che hanno scelto il LOGO sono:




Laura Biagiotti, Gianpaolo Fabris, Anna Martina, Andrea Pininfarina, Umberto Paolucci .


Come "denunciato" anche dal sito www.ministerodellagrafica.org, questi illustri Signori del Design forse non hanno mai usato un mouse, o una web cam per non rendersi conto che il nuovo LOGO che rappresenterà l'Italia nel MONDO, è troppo simile ad un altro famosissimo LOGO... quello della LOGITECH



Ed inoltre come si legge sul sito ministrodellagrafica il nuovo LOGO dell'Italia è anche troppo simile a quello dell'Izquierda Unita.



Qualcuno dice anche che è troppo simile ad un altro logo famoso, quello Alialia:



"IT. l'italia lascia il segno" il nuovo logo scelto grazie ad un concorso nazionale per rappresentare l'italia e rilanciare il settore del turismo e l'immagine dell'italia, ha un grosso problema: rappresenta proprio quella che non ci piace, povera di idee, poco incline alla ricerca, ignara di quello che succede nel resto del mondo.

2 commenti:

Federica ha detto...

Sono anch'io davvero intristita per non dire in.. ehm.. arrabbiata!
Sia come cittadina italiana, ma soprattutto come grafica..
delusione pura!
A tal proposito voglio citare un articolo davvero interessante, scritto da mario piazza, presidente dell'AIAP (associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva), nonchè uno dei grandi maestri italiani della comunicazione. Grazie Mario Piazza per parlare a nome di tutti noi (grafici e non solo).


Il paese di qualità?
"Un dato di partenza è la fragilità della nostra classe politica. Una fragilità così profonda che per un battito di ciglia collassa.
Questo è il vero dato, la vera sostanza del progetto sta nella qualità che si crea nella relazione. Il "ridicolo" che riscontriamo nel progetto è il "ridicolo" di un percorso o di un processo, che seppure indiscutibile (è stato fatto dalla Landor non da sprovveduti o ingenui grafici della domenica), produce un disvalore. Un qualcosa in cui noi, non in quanto grafici, ma soprattutto come cittadini non ci riconosciamo. Non vorremmo mai indossare questo abito, in primo luogo perché non ci rappresenta e non rappresenta neppure lo stereotipo (o gli stereotipi) della nostra nazione. Forse è meglio esser conosciuti per il paese del sole, della pizza e del mandolino. Simboli che sono archetipi culturali, capaci di essere popolari, ma anche universali e quindi di essere decodificati. Poi naturalmente viene la forma, che non è irrilevante o secondaria. Ma senza la sostanza, la forma non serve a nulla. Il progetto vincente ha in tutto ciò la sua debolezza. Il suo non essere sintesi, la sua incapacità a rendere i sapori, i valori, i difetti, i colori dell'essere Italia. La lettura del marchio è un percorso meccanico, dove ogni passo viene giustificato per sorreggere il seguente. Ma una "i" bodoniana con un pallino colorato è lontana mille miglia dalla purezza ideale del bello di Bodoni o di Canova. E la bellezza non è una nostra dote?
L'artificiosità segmentata di questo costrutto visivo è mera deduzione, senza anima e passione. Ma l'anima e la passione non sono una nostra dote? Che senso ha costringere una "t" minuscola a dover somigliare, peraltro senza riuscirci, ad un profilo geografico. Così con un percorso totalmente astratto, da chirurgo che di certo non vive nei telefilm sui pronto soccorso, si sublima in un sorta di sacco verde cose che hanno ben altre ragioni e forme. E la forma della nostra nazione non è una singolare dote?
Il modello deterministico e auto-valorizzante del marketing partorisce il topolino. La presunzione asettica, che non si sporca mai le mani, che non vive nella società, ma solo nei sondaggi e nei rilevamenti statistici pensa davvero di poter produrre la sintesi di un paese? Un corpo così ampio e multiforme - come una nazione - è davvero difficile pensarlo in un segno, ma cesellarlo con un insipido sapere tecnico è davvero dare la risposta sbagliata."
Mario Piazza

23 feb 2007

Buattolo ha detto...

Il logo è perfettamenze azzeccato: è il cetriolo che zompa in c... a tutti gli italiani.